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Incontrando Irene per la presentazione di “Ancora papà!” non potevamo non rivolgerle alcune domande.

Come è nata l’idea di questo libro?

“Ancora, papà!” è una storia che nasce dalla penna di Mariapaola Pesce: “L’idea per la scrittura mi è venuta al concerto dei Foo Fighters a Firenze, nel 2018.. Mio padre all’epoca aveva un disturbo alle mani per cui gli si gonfiavano e prudevano. Nel frastuono potente del concerto me lo sono visto per un attimo con delle manone rosse e deformi… e ho pensato a tutte le volte che quelle mani avevano fatto qualcosa per me”.

Prima di incontrarla per la prima volta in spiaggia, sul mar Tirreno, a tavola sotto un grande ombrellone, avevo avuto il piacere di leggere il suo albo “Case nel mondo”, illustrato dalla collega e amica Martina Tonello. Un libro che ho subito amato. Così quando ho ricevuto il suo testo, “Ancora, papà!”, inviatomi da Davide Calì, che è stato la corda che ci ha unite, mi sono sentita molto fortunata. Dalle sue righe si intravedeva il tema molto personale, delicato, unico ma allo stesso tempo universale: quello del rapporto tra un padre e una figlia, dai primi passi fino all’età adulta. Il libro parla proprio della crescita, di forti emozioni, di momenti felici che vanno vissuti e goduti lì, nell’attimo presente. Ogni scena aveva una piccola nota tra parentesi, una personale visione dell’autrice. Anche queste annotazioni sono state molto utili per entrare nella storia, che è stata rivista e accorciata, per soddisfare le esigenze del formato del libro. Durante questo processo ci siamo confrontati tutti e tre via mail sullo storyboard, fino a dargli la forma che volevamo. Non è stato subito facile, ma alla fine ce l’abbiamo fatta.

  • Come vi siete conosciute e come è stato lavorare insieme?

Ho conosciuto Mapi a luglio 2019 in occasione di “Splash! Un tuffo nelle storie” un festival molto bello a Forte dei Marmi, e ci siamo ritrovate con alcune cose curiose in comune: il taglio corto di capelli e la maglietta a righe. Mapi ha una mente creativa che non smette mai di stupire. Dotata di grande sensibilità, oltre ad essere una scrittrice molto attiva e prolifica, un po’ per tutti i gusti e tutti i generi, fa anche un sacco di altre cose: organizza festival ed eventi, incontri e interviste con illustratori e autori, tiene presentazioni e laboratori.

Lavorare insieme è stato molto arricchente e stimolante. Ed è la prima volta che lavoro per un albo con un autore. È stato diverso rispetto al fare tutto da sola, come per il libro precedente (“Nel mio giardino il mondo”, Terre di mezzo Editore), anche se di natura sono molto pignola su ogni aspetto dei progetti a cui mi dedico, e da questo lato non è stato poi così diverso. E’ stato sicuramente una bella sfida, con il grande vantaggio di non essere da sola, ma di poter condividere idee e dubbi e potermi confrontare apertamente con Mapi. Chiaramente è stato necessario prevedere qualche passaggio in più, ma c’è stata subito grande sintonia e abbiamo avuto un continuo scambio costruttivo e stimolante sia tra di noi, che con l’editore, che con Davide Calì.

Spero tanto di poter lavorare di nuovo con lei e intraprendere una nuova avventura insieme!

  • Da dove hai preso ispirazione per creare le tue immagini?

Per creare le mie immagini ho preso spunto in gran parte proprio dalla mia esperienza personale e dal mio vissuto, riguardando le foto di quando ero piccola e quelle della mia famiglia, delineando così azioni, momenti e ambientazioni il più possibile familiari.

In particolare, mi sono divertita molto a estrapolare le foto più belle per le pagine che ricordano quelle di un album di fotografie e che compaiono nei due risguardi, sia all’inizio che alla fine del libro: sono quasi tutte prese dagli album di fotografie della mia infanzia.

  • La tua biografia è sempre alla base del tuo lavoro?

Sì, la mia storia, la mia infanzia e la mia famiglia sono importanti e centrali nel mio lavoro. E’ da lì che arrivano i sentimenti forti, quelli che ti costruiscono e che plasmano la tua sensibilità. Raccontarsi, mettersi un po’ a nudo, è un modo per arrivare al cuore delle cose, e spero, anche dei lettori. Per me, significa poter condividere in modo privilegiato le mie esperienze e il mio vissuto con chi mi sta vicino.

  • Quali sono i tuoi progetti futuri?

Posso dire poi che sono già all’opera per raccontare una nuova storia senza parole che vede protagonisti tre fratelli che ormai conoscete, questa volta ambientata… in montagna e che dovrebbe uscire in primavera, in Francia e in Italia.

Nel frattempo, ho appena terminato le tavole per un libro che vede protagonisti le piante e gli alberi più spettacolari al mondo, con i testi di Stefano Bordiglioni. E’ un libro che ho illustrato con estremo piacere, a metà tra divulgazione e narrativa, e che uscirà molto presto, alla fine di ottobre, per Editoriale Scienza.

Grazie Irene, e a presto!

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