Progetto-senza-titolo-1-copia-2

Siamo felici di invitarvi a un doppio incontro con TOMASO MONTANARI, storico dell’arte, Rettore dell’Università per Stranieri di Siena, membro dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti, protagonista del dibattito politico, autore di numerosi articoli e libri volti ad avvicinare l’arte e la sua storia ai cittadini perchè acquisiscano la consapevolezza di essere i veri protagonisti e i principali proprietari del patrimonio culturale del loro paese.

GIOVEDÌ 21 SETTEMBRE

ore 18.00: presentazione del libro “SE AMORE GUARDA. Un’educazione sentimentale al patrimonio culturale” Einaudi – Chiesetta de la Misericordia, Campo de l’Abazia, 3550
Introduce il prof. Massimiliano Nuccio, Università Ca’Foscari, consigliere di Italia Nostra Venezia

ore 20.00: aperitivo con l’autore e firmacopie
sullaluna libreria & bistrot, Fondamenta de la Misericordia 2535

Qui di seguito alcuni estratti dal libro "SE AMORE GUARDA. Un'educazione sentimentale al patrimonio culturale" e qualche foto di altri testi dell'autore.

“Di cosa parliamo davvero quando parliamo di patrimonio culturale?
Il discorso sul patrimonio è oggi essenzialmente un discorso sul possesso e la conservazione, sull’identità nazionale e sulla proprietà privata, sulla tutela e sulla valorizzazione, sui rapporti fra lo Stato e gli enti locali. È inevitabile – anzi, necessario – che sia così. E, parallelamente, il discorso pubblico sulla storia dell’arte – quando c’è, quando non resta impigliata nella promozione delle grandi mostre, o nelle sensazionali attribuzioni, o vendite all’asta, di “capolavori assoluti” – è un tentativo d comunicare la conoscenza scientifica. E anche questo è giusto.

Il rischio tuttavia è che il patrimonio culturale finisca per essere sentito come la manifestazione concreta dello Stato, e cioè dell’ordine vigente: dello stato delle cose. Come la rappresentazione, quasi la celebrazione, dei rapporti di forza esistenti: qualcosa che riguarda presidenti, ministri, sindaci come un tempo riguardava papi, monarchi, potenti. Qualcosa che, come tutto il resto, ci avvince al qui e ora, e ci assegna un ruolo e un rango, sociale. E il rischio è anche che la storia dell’arte sia percepita come il lusso di quei pochi che possono avere la passione – o peggio l’hobby – della “bellezza”. Un passatempo per ricchi egoisti che possono permettersi di amare l’arte perchè sono tra i beneficiari dell’ingiustizia ambientale e sociale. Non è forse anche questo il motivo che spinge alcuni giovani attivisti per il pianeta a colpire, simbolicamente, celeberrimi capolavori nei musei?

Abbiamo forse smarrito la ragione profonda per cui davvero ci interessiamo al patrimonio culturale e alla storia dell’arte: la forza di liberazione con cui apre i nostri occhi e il nostro cuore a una dimensione “altra”. Il suo latente, ma fortissimo, conflitto col tempo presente, con il mondo com’è oggi. la sua capacità di separarci dal flusso ininterrotto delle cose che passano, per metterci in contatto con ciò che sta in fondo al nostro cuore, ciò che ci lega davvero alla vita, ciò che le dà senso.
Per vedere – per sentire – questo, tuttavia, è necessario riattivare la sua connessione con la parte più intima della nostra anima individuale e collettiva; occorre una vera e propria educazione sentimentale, che non nasconda, ma al contrario metta al centro, il coinvolgimento di noi tutti in quello che chiamiamo patrimonio culturale.

“La categoria di “patrimonio culturale” comprende sia il paesaggio che il patrimonio storico e artistico, ma ancora prima di teorizzarlo e di dirlo, lo avvertiamo ogni volta che siamo davvero disposti a guardare con amore. Non c’è soluzione di continuità tra l’acqua di Venezia e le sue pietre.”

Tomaso Montanari

Quella che vedete è un’opera d’arte, tra le più grandiose e insieme tra le più fragili che esistano sulla terra. È la laguna di Venezia: e come spesso succede con i capolavori italiani, è stata creata insieme dalla natura e dagli uomini. Alleati e amici tra loro.

Tomaso Montanari da “La seconda ora d’arte” Einaudi editore

« La storia di Venezia è la storia di un successo nel governo dell’ambiente, che ha le sue fondamenta in un agire statale severo e lungimirante, nello sforzo secolare di assoggettamento degli interessi privati e individuali al bene pubblico delle acque e della città». Giustizia e sopravvivenza sono ormai una sola cosa. La laguna, la nostra piccola Amazzonia, ce lo ricorda con ogni suo, affannoso, respiro.

Tomaso Montanari da “La seconda ora d’arte” Einaudi editore

Le città umane soprattutto, in misura minore o maggiore a seconda del grado di perfezione raggiunto, avvolgono di poesia la vita di coloro che vi abitano.

Simone Weil

Tutti gli eventi sono a ingresso libero fino ad esaurimento posti e sono organizzati da
sullaluna libreria & bistrot
Cannaregio, Fondamenta de la Misericordia 2535, 30121 Venezia (VE)
+39. 041 722924